UNIONE
Un accordo ibrido, incrocio tra forme estese di due accordi.
L’estensione determinata dall’armonia amorosa. Accordo temporaneo, oltre che
dotato di pause. Un passaggio di transizione, generato da una traslazione di armonie,
realizza la sovrapposizione di due corpi. Ancora enfasi su una sequenza di
frasi ripetute in maniera ossessiva, spesso fuori luogo. Una terza sezione di
viole, disposta nel retro dell’orchestra, nascosta da tende viola, genera uno
sfondo sostenuto sul quale proietta gli altri strati sonori, bemolle ed ocra.
Tre strati separati e un accordo denso, rappreso e mal montato, costringe a
un’ennesima azione vorticosa. È la sovrapposizione di cori distinti, ognuno con
timbri e trame caratteristici che espellono personaggi come umori bavosi, mal
integrati, restii all’amalgama persino nella consanguineità. Contrappunto di
materiali sonori e di corpi, di sedimenti e di escrementi. Viene utilizzato un
vocabolario armonico espanso che cerca di superare l’esangue chiaroscuro in cui
sono affossati i corpi, materia indistinta, non più organica. Materia
scritturale, d’inchiostro e carta. Le prime quattro rotazioni della sequenza
disegnata vedono lui sotto e lei sopra, lei sopra e lui sotto, lui sotto e lei
sopra, lei sopra e lui sotto. Sequenza permutata di altezze, divaricatore di
scelte, a cui è impossibile sovrapporre una metrica. Le voci si dissolvono in
rumore e spariscono.
AZIONE
Il ritmo degli attacchi renderà martellante il pensiero della
fuga. L’alternanza delle voci soliste dominerà progressivamente l’intero
tessuto musicale. Risonanze si riflettono sulle pagine fitte di notazioni.
Frequenti incursioni di altezze estranee disegnano nel cielo note. L’aggiunta
graduale di consonanti arricchisce il linguaggio affiancando le note in un
discorso chiarificatore. La tavolozza orchestrale stende sui corpi dormienti
tinte inusitate. Il movimento non è uno scherzo. I corpi non si volatilizzano.
I frammenti sonori non si riuniscono. Schegge di vetro schizzano e s’infilzano
nei legni. I timbri disparati delle voci non trovano accordo. Note in comune
tra parti in contrappunto lasciano i corpi separati, aggettanti l’uno verso
l’altro, sospesi come echi che annuncino l’avvento finale. Il tema viene
invertito. Il corpo femminile richiede una diversa partitura. Viene previsto
l’uso di viole viola. Le voci terminano in un foyer. Una sequenza inversa di
intervalli fa ripartire la storia dall’inizio.
NOTE
Declinare diversamente, in ogni ripetizione del ciclo, le
relazioni interne tra le note. Diversificare la posizione delle note
all’interno del foglio. Utilizzare colori contrastanti. L’insieme ritmico non è
un’entità cristallizzata. Non è realizzato in materiale vetroso. Si sparpaglino
le fila nemiche, s’introducano elementi di scompiglio. Il rosso è sempre il
colore più indicato. Se il ritmo è contrastante, è un’alternanza di bianchi e
neri. Brevi ‘levare’ che si contrappongono a lunghi ‘battere’. Gli archi
scandiscono luce e ombra. Sviluppo di disegni di durate lunghe-brevi.
Opposizione di toni interi a toni caldi. Di colori freddi e di sonorità
suadenti. Un ingresso vocale dà luogo alla lettura del testo. Questa sequenza,
tuttavia, è soggetta a una trasformazione immediata. La voce si zittisce. Le
pagine si confondono. Il testo viene letto attraverso gesti. Estremi contrasti
nelle durate rendono movimentata la scena. Le minime puntate sono ora
regolarmente enfatizzate dal frequente lancio del dado. La permutazione della
sequenza non arricchisce il contenuto. Le inevitabili minime equivalgono alle
evitabili massime.
SCENE
Le derivazioni plausibili dell’insieme ritmico non si
ricavano dalle interpretazioni. Le ripetizioni cicliche portano al punto
culminante per poi declinare inverosimilmente in un silenzio piatto e nero. Lo
spiegamento dell’opposizione costringe a utilizzare nuovi strumenti persuasivi.
Il processo di accumulazione raggiunge un suo primo culmine e poi degrada.
L’ispessimento continua per mezzo di quinte parallele da cui sbucano abiti
viola, abitualmente esclusi dalla frequentazione di camere musicali sature di
toni arancio. Note adiacenti sono assegnate a strumenti differenti. Frasi
vengono proiettate da un fascio di luce proveniente dalle profondità intestine
della sala. Contributi a una trama multiforme vengono anche dall’irruzione
nella camera di mariti e amanti. Accumulazione graduale di componenti
fonetiche, strida e sospiri. La maggiore densità armonica rende illeggibile il
testo. L’epilogo della versione da camera consente di fruire di spettacoli alternativi.
RIMOSSO
La costruzione è innalzata fino a un punto di drammatica
compiutezza. Alla successione di sezioni viene sovrapposto un unico crescente
processo di rimozione dei gesti retorici principali e delle battute finali.
Viene occultato il violino. Viene rinvenuta la viola in camera. Viene
individuata la parola soppressa e il lato oscuro della faccenda. Viene
effettuata l’analisi della sostanza psichica e delle note dei frammenti del
testo, anche quelli conservati in diari o affidati a foglietti volanti, e della
cornice metrica senza la quale non si dà rivelazione finale. E’ prevista
un’eventuale aggiunta di quattordici battute nel testo per movimentare le
acque. Le contrazioni dell’utero non interrompono la gestazione. Vengono
compendiati e distribuiti in una lista elementi utilizzati per spiegare la
mancata creazione. Viene dato il via alla caccia la tesoro. Viene dislocato in
parentesi il luogo di provenienza dei singoli materiali da riportare alla luce
e vengono indicate le modalità di ricerca strutturate in regole predefinite. La
sala viene immersa nel buio per convincere gli spettatori che tutto ciò
risponde ad annotazioni e a verità sorprendenti.
I testi sono tratti da Musicale, Anterem, Verona, 1999. I disegni sono di Francesco Pennisi.